martedì 13 luglio 2010

OLTRE IL 43°KM

Raccontare e descrivere la mia prima Ultramaratona non è affatto semplice. Se si potesse quantificare in chilometri la somma di tutte le emozioni, sensazioni, paure, incertezze e gioie avute prima durante e dopo l'Ultra del Gran Sasso supererei di dieci volte i chilometri corsi. Che poi erano solo 50!!! Beh non pochi no? Mai e poi mai avrei immaginato che un giorno sarei arrivato a tanto, ma non so come mi sono lasciato trasportare nella decisione e con un pizzico di incoscienza e forse anche con troppa leggerezza, ho deciso di iscrivermi a questa gara. Fortunatamente un po'di incoscienza è rimasta in me anche domenica mattina poco prima della partenza quando ormai prossimi al via iniziavo a preoccuparmi su come affrontare una distanza fino a quel punto sconosciuta. Corro sempre? Ne corro un po' e poi cammino? Uso il metodo Galloway (5 minuti di corsa e 1 di cammino)? Non so. Intanto si parte e giusto per gradire i primi 7km circa sono di salita inesorabile che ci porta dai 1300mt fino ai 1600mt. Le sensazioni sono buone salgo sciolto senza neanche fare fatica riuscendo ad ammirare un panorama magnifico. Al termine della salita ci si lancia insieme a Franco S. in discesa verso la stupenda piana di Campo Imperatore, faccio attenzione a non affaticare troppo i muscoli in discesa. La mia corsa è sciolta e rilassata per tutta la piana, il sole è caldo ma la bassa umidità e un vento non forte ma fresco rendono piacevole l'attraversata di questa enorme distesa di verde. Al 20°km c'è ancora un po' di salita ed è qui che decido che è meglio rallentare un po' e inizio il metodo Galloway che adotterò anche per la lunga discesa che ci porta fino a Santo Stefano di Sessanio (35°km). Inizia una piccola crisi, strada dritta, assolata e deserta. Cinque km di sofferenza che nonostante tutto riesco a superare. Passo il 42°km e inizio a capire che forse questi 50 km non sono poi così duri. Ma gli ultimi 5 km di gara mi fanno tornare con i piedi per terra e quasi maledire il momento in cui mi sono iscritto. Mi trovo ai piedi di Castel del Monte, sembra vicinissimo che quasi con un salto si può raggiungere, ma invece ci separano 5km di ascesa. Con un po' di caparbietà inizio a correre pe un minuto e recuperare il minuto successivo. Uno si corre ed uno si cammina, uno si corre ed uno si cammina. Eccomi ormai nella piazza principale di Cestel del Monte, piccola curva verso sinistra e negli ultimi cinquanta metri trovo nell'ordine, Calogero, Teresa, Gianluca Filippo ed Ivana che mi danno la forza per sprintare e tagliare il traguardo. Al momento ero un po' frastornato, ma subito dopo la felicità era tantissima.Mai e poi mai avrei immaginato di andare oltre il 43° chilometro.


mercoledì 7 luglio 2010

CHE MAGIA!

Venerdi’ sera, con tanto entusiasmo e un minimo d’incoscienza, io e Andrea abbiamo risposto alla chiamata del nostro guru del trail Gianluca.L’appuntamento e’ fissato per le 21 al piazzale del tuscolo e in 11 ci siamo ritrovati tutti pronti per questa entusiasmante esperienza.Con tanto di luce frontale accesa, si parte.Correre di notte e strano; sembra tutto cosi’ diverso… L’aria e’ carica di umidita’ ma il cielo e’ limpido e stellato. Il silenzio e’ totale, rotto solo a tratti da qualche cane che abbaia in lontananza.Si ride e si scherza e qualche volta ci si ferma ad aspettarsi (veramente aspettano me! :) ).E poi una magia: le lucciole!Per me si tratta di un ritorno ai ricordi di quando ero bambina, quando nei campi se ne vedevano veramente tante…Per Andrea, invece, era la prima volta… esterefatto! Ci fermiamo a S.Silvestro a bere ed entusiasti ripartiamo per il ritorno.Corriamo, camminiamo, ci fermiamo… il tempo scorre veloce e senza accorgercene ritorniamo al parcheggio dove sento qualcuno dire: bello, bello, quando si rifa’? : )



giovedì 18 marzo 2010

TREVISO

Mi piacerebbe scrivere qualche riga prima che l'euforia e le vicende relative alla Maratona di Roma facciano passare in secondo piano la Maratona di Treviso della scorsa settimana. Anche se, a differenza dei miei compagnidi avventura della Running, per quel che mi riguarda, spero che un altro evento prenda subito il suo posto.
Analizzando obiettivamente la gara partendo dal tempo non dovrei essere così pessimista, 3h39' e spiccioli non è poi così male e molti sarebbero ultra contenti nel realizzarlo. Tuttavia, pur non essendomi preparato al meglio, non mi sentivo preparato per quel tempo, sarei stato molto piu contento avendo chiuso la gara con cinque, sei minuti in meno. La mia delusione nasce dal fatto che al 36°km ero ancora in linea con il tabellino delle tre ore e trenta, ma si sà, la maratona è lunga 42km e 195 metri purtroppo. Pazienza, metto in archivio la nona maratona e la rabbia e la delusione (agonistiche) non mi hanno affatto scoraggiato, anzi ne farò tesoro e serviranno da incentivo per preparare al meglio la prossima. Venezia 2010.

PS: Un ringraziamento va a Stefano e Nicola che con il loro incoraggiamento al 41°KM mi hanno fatto trovare l'energia per i metri finali. Complimenti per il bel servizio fotografico.



martedì 26 gennaio 2010

NE VALE LA PENA

Ogni volta che mi ritrovo alla partenza mi capita di guardarmi attorno e pensare: ma io, che ci faccio qui?

E domenica e’ successo nuovamente… Arriviamo a Collelongo e fa piuttosto freddo, ci affrettiamo a ritirare i pettorali, ci prepariamo e dopo la foto di rito ci avviamo alla partenza… Qui incontro Anna Giunchi che mi dice, dai che oggi ci divertiamo!!

Non siamo in tanti come alle classiche gare in citta’ e questo da un lato mi piace, dall’altro mi fa pensare che siano venuti solo quelli forti… La maggior parte delle societa’ ha nel proprio nome la parola trail e penso che siano tutti specializzati in quel tipo di gara… Tanti pensieri e senza nemmeno accorgersene, pronti via! Si parte… Dopo poche centinaia di metri ho gia’ la netta sensazione di essere in coda al gruppo. Ma il vero problema non e’ questo ma la paura di perdermi… Il percorso e’ ben segnato; ogni poco ci sono fettucce bianche e rosse che ti indicano la strada da seguire ma io sto con lo sguardo a terra per evitare di inciampare e ho paura di perdere qualche segnalazione… Al primo ristoro aggancio un ragazzo e fino alla cima della salita sara’ lui il mio punto di riferimento… E’ stupendo il posto in cui stiamo correndo e man mano che si sale si comincia a vedere la neve che aumenta passo dopo passo… Corriamo per qualche chilometro in mezzo alla neve; e’ uno spettacolo! Tutto intorno e’ ricoperto dalla neve… La tocco con le mani, e’ gelata… A un certo punto il sole inizia a filtrare attraverso gli alberi e tutto intorno brilla… Si comincia a vedere il cielo; la salita e’ finita! Davanti a me un panorama spettacolare che in un secondo giustifica la fatica… Si scende… Io pero’ vado piano, ho paura di scivolare, di cadere… Sono sola; le persone che mi precedevano si sono catapultate giu’ per la discesa… Sento il rumore di acqua che scorre; me l’avevano detto che ci sarebbe stato un ruscello da guadare e l’idea mi dava un po’ di preoccupazione ma quando l’ho visto ho sorriso… Dopo essere arrivata fin li’ quel ruscelletto era un gioco da ragazzi..:)

Passo oltre e dopo qualche metro vedo arrivarmi incontro Andrea, accompagnato da Gianluca. Che bello vederli! Si sono assicurati che tutto fosse a posto e mi hanno accompagnata fino all’arrivo.

Correre cosi, all’aria aperta, sentire solo il rumore dei propri passi, godersi il panorama senza l’assillo delle auto che ti suonano a due passi… ne vale proprio la pena!!