mercoledì 18 giugno 2008

SABATO POMERIGGIO

Tranquilli, non abbiamo deciso di chiudere il blog; purtroppo, sia io che Ivana abbiamo da fare un po’ piu’ del solito e non siamo riusciti a star dietro all’aggiornamento dei post che pur richiede un po’ di tempo a disposizione. C’eravamo lasciati con i trionfi degli eroi del Passatore, gara che parte il sabato pomeriggio da Firenze e sempre di sabato pomeriggio sono state corse le gare delle due settimane successive a cui abbiamo partecipato io ed Ivana. La prima (due settimane fa) a Campagnano, molto bella con un suggestivo passaggio all’interno del circuito di Vallelunga ed un’impegnativa salita dove ho potuto constatare delle buone sensazioni riuscendo a recuperare molte posizioni. La seconda gara (sabato scorso) a San Benedetto del Tronto dove abbiamo corso una gara inserita nel circuito Gazzetta Run. Ottima organizzazione ma le condizioni meteo avverse hanno limitato oltremodo la partecipazione.
Il percorso costeggiava il lungomare, quindi velocissimo tanto che ne e’ uscito (per quel che mi riguarda) un buon risultato cronometrico. Si vede la differenza quando uno si allena... La prossima settimana sara’ di pausa ma per la successiva e’ prevista una mezza maratona ancora di sabato, ancora di pomeriggio, anzi in notturna. La gara sostituira’ la bellissima Corriroma diventata famosissima in tutta Italia sia perche’ si correva in notturna, sia perche’ il percorso era molto suggestivo. Passava infatti intorno al Colosseo, alle Terme di Caracalla e sull' Appia antica. Lo stesso purtroppo non sara’ per questa mezza che si correra' in periferia. La domanda nasce spontanea: ne sara’ valsa la pena cambiare?


mercoledì 4 giugno 2008

RICORDI DELLA VITA

"Se non volete fare il Passatore non andate a vederlo". Così suggeriva Maestro One nel suo racconto di presentazione di una della 100 km più belle del mondo, ma dopo questo indimenticabile weekend passato tra Firenze e Faenza ad assistere, incitare e spronare dei veri e propri eroi, mi permetto di aggiungere un postulato alla frase iniziale: "se non volete fare il Passatore non andate a vederlo, ma chi ama la corsa, chi è attratto dalle sfide epiche ed eroiche chi ama lo sport nel senso più romantico della parola, non può non assistere al Passatore". Già, impossibile perdersi questa gara, che secondo me va intesa come una gara contro i limiti che ognuno ha dentro di se, limiti più mentali che fisici. Gara fatta da ognuno con un motivo diverso. Come avrete capito Sabato 31 Maggio anche io ed Ivana eravamo schierati in Via dei Calzaiuoli in attesa dello sparo che puntuale alle ore 15 ha dato il via alla 100 km del Passatore.
Vi assicuro che l'emozione e la tensione erano a livelli altissimi tanto che al momento dello sparo mi sono lasciato andare in un forte urlo, in parte liberatorio, per incitare tutti i partenti, in particolare i nostri quattro beniamini. Jackie, Marco, Mauro ed Ugo che si sono presentati alla partenza sì tesi ma determinati. In quel momento la gara è iniziata anche per noi, sicuramente meno faticosa ma senz'altro molto impegnativa. Infatti è stato quasi come vivere in simbiosi con loro, cercando di capire ed assecondare ogni loro piccolo movimento, ogni espressione, ogni gesto, mantenendo sempre alto il livello di attenzione, senza però dimenticare di godersi lo spettacolo e di incitare ogni singolo corridore. Le tappe si sono succedute incessantemente, senza nemmeno accorgersene, Borgo San Lorenzo, Passo della Colla, Marradi e Brisighella. A quel punto la stanchezza e la fatica iniziavano a trasparire dallo sguardo di tutti gli atleti ed in particolare dei nostri quattro che però erano sempre più determinati e sicuri di farcela.
Anche noi abbiamo avuto la consapevolezza che l'impresa sarebbe riuscita nel momento in cui abbiamo avuto l'ok per raggiungere la zona d'arrivo.
Finalmente a Faenza!! Stava per iniziare la festa. E così è stato da quando abbiamo visto arrivare Mauro fino al commovente arrivo di Marco, passando per il trionfale finale di gara di Ugo e Jackie.
Devo confessarlo, per ognuno di loro ho avuto attimi di commozione piangendo per la forte emozione. Devo ringraziare Ugo, Jackie, Mauro e Marco per avermi dato la possibilità di assistere a questo bello spettacolo di sport e per avermi dato la consapevolezza che tutto ciò mi resterà scolpito dentro e che lo porterò con me tra i ricordi della vita, come quelle pagine dei libri a cui metti il segno per poterle rileggere di tanto in tanto.