giovedì 29 novembre 2007

EROI E REGINE DELLA MARATONA DI FIRENZE.



Ancora un post, ancora Firenze, ma come poter dimenticare quei bei momenti vissuti insieme a tante splendide persone? A tal proposito inseriamo delle belle foto che raccontano le emozioni vissute in quei momenti ed un bellissimo racconto di Regina che ancora una volta si conferma tenace e caparbia maratoneta:

"Mi stavo ancora gustando interiormente (bella botta per l’autostima) ed esternamente l’effetto “prima maratona” e avevo cominciato ad inserire alcune sedute un po’ più allegre; mi piacerebbe guadagnare qualche minuto nella velocità dei 10-21 km per non avere sempre la frustrazione dell’“Autoambulanza che ti supera”.
Certo, dopo la maratona di Venezia, mi ero trovata un po’ persa, mentre per la preparazione avevo le tabelle che mi indicavano se facevo il mio dovere o meno, dopo, nessuno mi diceva cosa dovevo fare. Mi sentivo bene ed in forma e Carlo mi aveva convinto a fare un doppio giro del lago dopo due domeniche dalla maratona, pregustandomi la seconda edizione dello stage con Orlando Pizzolato durante l’week-end del 16 Novembre.
Carlo aveva deciso, per impegni, di non replicare l’esperienza stage, io invece ero molto contenta anche perché ci partecipava, oltre a Ivana con il quale condivido la “passione” per Pizzolato, anche Anna Maria con la quale avevo insistito molto. Durante il primo stage mi ero trovata molto bene. Oltre al clima molto amichevole, simpatico e aperto degli “orange”, mi ero sentita “credibile” anche come podista, nonostante la mia lentezza e anche un po’ di pesantezza. Avevo imparato a leggere le tabelle e quindi a fare un lavoro più finalizzato.
Il venerdì sera veniamo a conoscenza che a Firenze, oltre ad Andrea Ivana e Maurizio, avrebbero partecipato anche Alessia e Pier Luigi, quest’ultimo per fare un lungo post maratona di New York, Carlo si è subito entusiasmato e mi ha proposto di partecipare anche noi come Pier Luigi; durante la cena sento Orlando parlare della convenienza nel fare due maratone a distanza di un mese e cercare di convincere Fausto a fare Latina dopo Atene.
Sabato mattina, a iscrizioni on line chiuse, mi ritrovo, a fare la fila alla posta per acquisire i pettorali anche per noi, demandando ad un momento successivo, la scelta se correre tutta la maratona o solo una parte.
Domenica, alla fine dello stage ancora una volta più che soddisfacente, oltre che piacevole, Orlando ci saluta dandoci un arrivederci a Firenze.
Ed eccomi, come altre volte a mettermi nei guai da sola: un’altra maratona da affrontare ma questa volta la testa è ancora vuota. Mi sembra di sfidare la buona sorte che per miracolo mi aveva concesso di ottenere quella medaglia a Venezia . Mi risuona nella mente la voce di Ivo e di Orlando: la maratona è una cosa seria, bisogna affrontarla sempre con timore.
C’è Carlo, molto più convinto a farne solo una parte, l’ultima, partendo dal decimo km, d’altra parte a me dispiace non vederlo superare subito la delusione che ha avuto a Venezia per aver sofferto negli ultimi km.
Io passo la serata di giovedì a visualizzare il percorso su google-map per cercare di entrare di più nella parte, ma sono molto dubbiosa e contrastata, venerdì Carlo decide di percorrerla tutta ma di utilizzare il metodo intervallato: 2,5 km di corsa, un minuto al passo, 2,5 km di corsa ecc..…, Ugo e Pizzolato gli danno i suggerimenti giusti.
Io invece ho il mio appuntamento al “25esimo” con Ivana.
Settimana che precede, con emicrania e levatacce per numerose trasferte, ma il dado è tratto. Sabato dico a mamma solo prima di partire da Treviso che non rientro a Roma ma sto andando a Firenze per fare un’altra maratona. Dopo aver ricevuto il solito “MATTA. DOVE VATU A FAR FADIGA PAR GNENTE” mi promette che seguirà tutta la corsa per televisione.
Sabato sera una piacevole serata; c’è con noi anche Luigi ma non correrà, Francesca la dolce mamma di Alessia che ci aveva accompagnato anche a Venezia, alcuni amici orange e Massimo che scopro farà anche lui la maratona.
Domenica mattina Andrea, Ivana , Carlo ed io siamo pronti per partire. Colazione e via, decidiamo di raggiungere la partenza camminando, non piove ma c’è molta umidità.
Io sono preoccupata e ancora arrabbiata con me stessa; mi sembra di essere fuori posto e di osare con la sorte; Ivana invece trasmette un grande entusiasmo è positività, ci fa le foto e ci fa guardare con i suoi occhi il mondo che ci circonda.
Gli ricordo il nostro appuntamento al 25 esimo: numero o ristoro? Ristoro. Mi raccomando cerca di esserci per me è molto importante.
Siamo in gabbia, Carlo Andrea ed io, incontriamo il cognato di Ugo; un ragazzo vicino a noi indossa la maglietta della maratona di Venezia, ci dice che sta replicando la maratona perché sta preparando il “ passatore”.
Alessia è il pacemaker delle 4,30, decido di non seguirla, non voglio forzare, come target ho 4,37 minuti ma mi predispongo mentalmente ad accettare tutto anche un’eventuale stop anticipato.
Il via, ora sono veramente sola, in mezzo a molte cannotiere colorate, un grande vociare, molti uomini ai lati a fare pipì, penso ad Anna Maria, generalmente infastidita dagli sputi che vediamo durante le corse più brevi, cosa dirà quando faremo insieme la maratona di Roma?
Firenze è sotto di noi, Ugo mi ha detto che sarà una maratona molto bella, ma io sono ancora arrabbiata con me stessa e di conseguenza anche con la città.
Inizia con la discesa, butto giù le braccia come mi è stato insegnato, cerco qualcuno con cui correre, ma mi sorpassano tutti, sono partita da una gabbia più veloce rispetto alla mia di velocità, ho il doppio cardiofrequenzimetro, il doppio i-pod, e doppia razione di “pasticche magiche”.
Palloncini rosa, 4 ore mi superano e poi si allontanano poco a poco, palloncini bianchi del 4,15 mi superano e anche loro si allontanano poco a poco e io freno la mia spinta a seguirli.
Incontro una coppia di signore, sono di Lucca e hanno corso Venezia con il mio stesso tempo, al 12 esimo arriva Alessia con i palloncini blu del 4,30, mi abbraccia, mi fa fare un Hurrà dal gruppo che la segue, è splendida mi viene in mente il pifferaio magico, gli raccomando se vede Ivana di dirgli di aspettarmi, Ivana invece è li al 13ecimo con la sua maglietta rossa a farci le foto, gli raccomando il 25esimo, mi sto preoccupando ho paura di non trovarla e ne ho bisogno psicologicamente.
Passo la mezza, 2,13, 7 minuti in meno di Venezia, speriamo di non essere andata troppo veloce, non vorrei pagarla alla fine .
25esimo!!!!! Non vedo Ivana , c’è un gran casino, tavoli a destra e a sinistra, dov’è,? Ecco la sua maglietta rossa, adesso sono contenta, mancano solo 17 km, per Ivana invece sono un muro, anche lei ha la sua sfida personale.
Mi racconta che ha incontrato gli altri, li ha visti tutti bene, io ho due cardio ma uno si è bloccato dall’inizio, l’altro mi fa vedere dei valori impossibili: 230, 93, 190. Mi sento spiazzata ma per il momento va. Sono sempre arrabbiata con me stessa mi chiedo che ci sto a fare li. Arriviamo vicino al centro, il tifo si anima, è un’altra cosa, mi immagino quello che deve essere New York. C’è un gruppo di americani che utilizza il metodo di “Carlo” che si portano dietro un tifo incredibile. Prima curva, mi sento chiamare “vai Regina” è un collega. altra curva, mi sento di nuovo incitare, “vai Regina” è Ilaria e Orlando con le Figlie. Orlando mi chiede come va gli rispondo O.k., Ivana mi dice che in questo tratto ho accelerato.
Entriamo nel parco delle Cascine, io sto bene, ho solo paura della crisi, non conosco i miei battiti, ogni tanto il cardio mi dice 47, lo interpreto per 147 e penso che va bene. Al rifornimento del 35esimo superiamo Massimo, Ivana gli chiede come va, fa una facciaccia, ma non me la sento di fermarmi, ho paura di non ripartire. Fine del parco, 37esimo decido di anticipare la tecnica IVO, due km per mia madre, 1 per Riccardo, uno per il lavoro, l’ultimo per Carlo; ci saluta Pier Luigi che ha finito e sta tornando in albergo, 40esimo ci raggiunge Andrea, è contento per la sua performance, mi informa che Carlo dovrebbe essere stato sotto le 4 ore, sono contenta, non vedo il segnale del 41esimo, eccolo, ultimo km, camion per la riconsegna delle borse, mi chiama Carlo che si sta cambiando, lo vedo soddisfatto, Ivana sembra freschissima io mi sento un po’ provata, la curva, Luigi mi incita, l’arrivo, il cronometro segna 4,38 minuti, 4,36 reali. Sono soddisfatta, ho gestito la mia gara. Alessia mi abbraccia, è bello trovare sempre lei all’arrivo.
Penso che abbiamo preso la decisione giusta, due maratone o.k. ci possono aiutare in futuro ad accettare anche qualche difficoltà, ma però quanto sono stata inutilmente e stupidamente arrabbiata con me stessa, questa volta ho sorriso poco, perché dentro avevo paura di aver osato troppo.

Be allora alle prossime sfide: la prima mezza per IVANA, la prima maratona per Anna Maria, Maria Grazia e forse anche Rita."


9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciaoooo ragazzi...Cara Regina è meraviglioso poter leggere la passione e la gioia con la quale racconti le tue esperienze...è bellissimo e ogni volta mi emoziono nel leggerle!!ti comunico ufficialmente che anche io correrò la mia prma Maratona...quella di Roma..però ne ho ancora strada da fare...dovrò prepararmi benissimo perchè ho tutte le intenzioni di arrivare " bene " e con il sorriso sulle labbra ( come te )!!!! Baci e alla prossima gara...l'Invernalissima!!!! Ciao Rita

giampytec ha detto...

Che emozione il racconto di Regina, raccontare così bene le proprie sensazioni e tutto quello che si osserva durante una fatica così immane è cosa riservata haa chi ha una grande forza interiore e uno splendido spirito di osservazione. Lasciatelo dire da chi un pò se ne intende cara Regina, potevi fare tranquillamente la giornalista, anzi puoi farlo facendoti dare uno spazio da Andrea e Ivana sul loro blog. Magari potresti curare una rubrica al femminile tipo "la posta di Regina" dove rispondere a quesiti sulla corsa rivolti al pubblico femminile. Ma scusate mi sto impicciando del blog degli amici, allora Regina, se loro non ti danno dimora parlane con me e vediamo di trovare posto sul mio blog. Ancora brava per la tua doppia impresa e via..di corsa verso la prossima!!!

Anonimo ha detto...

Grazie per il tuo bel racconto Regina e complimenti ancora per il tuo nuovo Personale. Certe "vicende" fanno bene ed è un peccato pensare che se avessi avuto paura di osare ,questo ricordo non avrebbe fatto ne parte del tuo vissuto, ne, per noi, degli argomenti sui quali riflettere.

AndreaDeF ha detto...

Giampy, la tua è una buona idea. Tutti possono postare sul blog, anche tu. Il problema è che non mi sembra che abbia un buon seguito.
Un salutone a tutti.

Andrea ha detto...

@Andreadef
E' il 30 novembre, auguri!

Anonimo ha detto...

Brava Regina,
racconto suggestivo e affascinante!
Doppietta fantastica (io a Latina non ci penso proprio...anche se mi affiderò ai consigli tecnici del nostro grande Ugo Maestro One per Parigi 2008) e descritta con grande partecipazione!
Ora... non ti resta che superare i palloncini di Alessia!
Ciao, Fausto

Ezio ha detto...

Su Bacheca Nando e Ugo scrivono tranquillamente ma anch'io sono rimasto fulminato da Regina e quindi offro di piu'...vieni a scrivere da me, Regina, faro di te la "Regina" dei Blog...(battuta ignobile). Complimenti Regina racconto coinvolgente e due maratone in pochi giorni...bravissima!

Anonimo ha detto...

complimenti a tutti! mi avete fatto rivivere la mia mezza gara.... :-(

Daniele ha detto...

Scopro oggi il tuo blog.. Complimenti per la tua prestazione a Firenze!