NON SI PUO' SOLO CORRERE...
Comincio questo post prendendo spunto da un trafiletto tratto dalla rivista "RUNNER'S WORLD" di Febbraio che cita:
"C'e' tanta, troppa gente ancora convinta che il binomio corsa-sofferenza sia indissolubile. Che se non superi la soglia del dolore l'esperienza col running non vale (o vale poco). Che mantieni l'equilibrio psico-fisico solo se ti purghi con un'adeguata dose di chilometri. Che corri forte o dimagrisci unicamente se ti affidi alla matematica delle rinunce e non al buon senso delle concessioni. Dimenticando che la vita e' fatta anche di piaceri e la corsa e' uno dei piu' grandi, almeno per chi riesce ad apprezzarla fino in fondo. Che la fatica e' una delle percezioni sublimanti, che le limitazioni e le regole ascetiche solo inutili freni del gusto. Non prenderti troppo sul serio, insomma, e ogni tanto 'stupisci te stesso', come suggerisce Stefano Baldini. Credigli."
Leggendo questo articolo, mi sono venute in mente le cene organizzate nelle quali ci siamo potuti permettere di esagerare senza conseguenze troppo negative, grazie anche alla convinzione che il giorno dopo avremmo fatto di tutto per bruciare gli eccessi, correndo ovviamente.
Ma non si puo' solo correre... E cosi, a grande richiesta, ecco la ricetta di uno degli sgarri tipici di questo periodo dell'anno:
1 bustina di lievito per dolci
200 gr. di ricotta
50 gr. di burro
500 gr. di farina
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