GRAZIE ORLANDO... di M.Regina Bortolato
Grazie Orlando anche questa volta mi hai dato la spinta giusta.
Il mio quarto stage, e mi accorgo ancora una volta che ho la possibilità di imparare parecchio.
A questa edizione ho deciso di partecipare proprio all’ultimo momento, avevo dei dubbi derivanti sia dalle difficoltà che sto trovando ultimamente nella corsa sia dal “ritrovarmi sovrappeso” e non ultimo lo “smonamento” complessivo.
L’anno scorso in questo periodo avevo già corso la mia prima maratona a Venezia e mi accingevo a fare la mia seconda a Firenze. Le gambe giravano e mi sentivo in forma.
Questa volta no, sono ingrassata, a Ostia non sono riuscita o non ho voluto completare i trenta km e a Livorno mi sono accontentata di 33. Dopo aver corso normalmente l’indice del mio umore sale parecchio, ultimamente no. Vado a correre e cerco di evitare di incontrare la gente e se la incontro la evito.
Nonostante continui a seguire le tabelle i risultati languono e ancora di più la corsa invece di essere un elemento che mi “tira su” in questo momento che ne ho tanto bisogno mi lascia fondamentalmente insoddisfatta e concorre a farmi sentire scontenta di me.
Ma non potevo lasciare che l’edizione fosse solo maschile; all’ultimo momento diverse persone si sono ritirate per infortunio ed alcune, che avevano mostrato un interesse iniziale, non hanno più dato la loro adesione. Fare il test in questo contesto poteva essere ulteriormente pericoloso e frustrante, e inoltre i partecipanti avevano tutti la caratteristica di essere dei “very” runners. E poi invece di essere orientato solo sulla dinamica della corsa, lo stage era concentrato proprio sulla “ciccia”...
Ultimamente uso le maglie più lunghe proprio per coprirla.
Invece grazie Orlando...
I risultati relativi alla “ciccia” hanno confermato qualche cosa che già conoscevo, ma come quando nel passato sono uscita da un nutrizionista con forte motivazione a migliorare, anche questa volta lo stage è servito a darmi la spinta per cominciare a … rinunciare a... quel... biscotto... cioccolatino... gelato... dolcetto... del dopo cena.
Molti dei meccanismi legati alle diete li conoscevo, molto spesso noi donne riusciamo a diventare dei veri “dottori” ma i meccanismi legati all’attività sportiva, gli integratori ecc. sono stati utilissimi. Molte volte sentirsi ripetere delle cose che già sai fa bene ma molte erano le cose che hanno chiarito il quadro. Io credo poi che le cose vanno adattate a ognuno di noi, il mio metabolismo basale è molto più basso ma anche Orlando è diminuito di 7 kg rinunciando al “biscottino”.
Il test “Conconi” ha confermato i risultati dell’edizione di maggio e questo è stato per me sufficiente, sulla mia dinamica di corsa Orlando non ha avuto niente da ridire e Ivana mi ha detto che ha visto miglioramenti rispetto al passato.
Ma Orlando ha anche riparlato dei periodi di forma e non forma e del fatto che non possiamo essere sempre al massimo. Questo mi aiuta a capire che sono accettabili performance inferiori o non migliori rispetto alla scorsa primavera.
Ora quindi per le prossime settimane corsa “quasi” tutti i giorni, niente biscotti cioccolata o altre gratificazioni simili e poi Lisbona. Chi sa potrebbe trasformarsi in una bella maratona, sicuramente oggi mi va molto di più...
7 commenti:
Grande Regina. A lisbona sarai l'atleta di punta della Running, non ci deludere! Scherzi a parte credo sia normale dopo quello che hai fatto un anno fa' avere un periodo di rigenerazione e poi ritornare piu' forti di prima. Non sei l'unica delle protagonite/i che si sta' rigenerando ma vedrai che l momento opportuno tirerai fuori la zampata della tigre. Ciao!
Succede anche a me Regina, succede quando ripongo tante aspettative in qualcosa. Spesso dalla corsa mi aspetto molto e quasi sempre il ritorno è altissimo...può capitare anche il contrario e per un attimo mi sento come in caduta libera, la rete, l'ultima, costituita appunto dalla corsa, sembra non esserci.Uno scrittore peruviano ammettendo che non è facile dice: quando regolo le aspettative al minimo la vita mi regala sempre belle sorprese...forse dovrebbe essere così anche per la nostra amata corsa.Ciaooooo
Coraggio l'ottimismo non deve abbandonarti senza strafare un passo alla volta le motivazioni torneranno forti e i risultati si vedranno.
Lisbona è na bellissima città dove io ho passato un bel capodanno e dove ho corso per 3 mattine di fila con un clima primaverile arrampicandomi dai vicoli dell'alfama fino al castello per vedere un panorama bellissimo.
Se ci 6 già stata lo sai, se non ci sei mai stata non ti deluderà.
Tranquilla Regina, anche io sono in una fase di "recupero attivo", ossia sto correndo per tenermi in forma ma non sto più effettuando gli allenamenti intensi dell'ultimo periodo, i riscontri cronometrici sono ovviamente diversi ma va benissimo così, è una fase di riposo soprattutto mentale e tutti ne abbiamo bisogno ogni tanto.
Un abbraccio, Jackie
Finalmente una scrittrice vera su questo blog!!! ehehehehehe scherzo!!!! Dai Andrea, su Ivana!!!! LO sapete che sono un burlone no?
Sono contento perchè vedo Regina che esce allo scoperto, vuol dire che il morale sta ritornando e la voglia di esserci pure.
Vedrai che Lisbona ti piacerà, fatti servire da chi ci ha vissuto un mese e non voleva più tornare..sigh! sigh!
Inizia la dieta al supermercato, non comprare niente di quello che ti manda giù di testa .
Ci sono momenti nel corso della carriera di un corridore, cara Maria Regina, nei quali sembra di essere inadeguati all’impegno che si è assunto. A me è capitato spesso, specialmente in inverno; probabilmente soffro (non solo sul piano mentale ma anche fisico) il disagio del freddo, aspetto che viene accentuato dalle sfavorevoli condizioni ambientali, in primis la luce diurna che dura poco. Penso che se fossi un animale sarei un orso perché avverto il bisogno di una pausa stagionale, e quindi andrei in letargo (che bello riposare ed evitare il freddo).
In tali circostanze, di bassa e ridotta efficienza fisica e limitata disponibilità mentale ad affrontare i disagi degli allenamenti, si deve persistere senza farsi condizionare mentalmente dal calo di rendimento e dalle difficoltà che si devono affrontare. E’ disagevole verificare che rispetto ad altri compagni di allenamento si ha un rendimento inadeguato; ricordo che avevo compagni di allenamento che non sembravano soffrire il freddo e le corse campestri, specie quelle fangose, erano il massimo che potessero desiderare, e con i quali non riuscivo a correre perché andavano molto più forte di me. Ma, come gli alberi a primavera, ai primi tepori sentivo di rinascere e cominciava così la bella stagione anche per me. Abbi pazienza e vedrai che ritroverai l’efficienza che avevi qualche tempo.
Nonostante tutto, buona corsa.
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