domenica 13 luglio 2008

BRAVA MI SEMBRA POCO...

Venerdi sera, come d'uso ormai, appuntamento con i grandi dell'atletica mondiale al Golden Gala. Personalmente aspettavo la prestazione di Powell nei 100 metri, Il tentativo di qualifica di Pistorius e la solita vittoria della Isimbayeva. Purtroppo un problema muscolare ha rovinato la gara a Powell, nonostante la grande gara, Pistorius non ce l'ha fatta a stare sotto i minimi per Pechino, ma Yelena Isimbayeva ha battuto se' stessa stabilendo il nuovo record del mondo con 5 metri e 03. Tante emozioni. Vedere cosi' da vicino gareggiare queste persone che sembrano sempre tanto lontane da noi e' coinvolgente. Ma la cosa piu' avvincente e' stata aspettare l'ultimo salto della Isimbayeva che sembrava stesse aspettando che tutti terminassero le proprie prestazioni per attirare su di se' tutte le attenzioni e il tifo necessari per una grande impresa che e' poi arrivata.



Non credo di esagerare accomunando a questa grande prestazione quella di un'altra grande donna a noi piu' vicina ovvero Jackie. Oggi, in quel di Castel del Monte ha vinto l'Ultra Marathon del Gran Sasso, una gara di 50 km su strada con il tempo di 4h 14'. Che dire? Brava mi sembra poco....

11 commenti:

monica ha detto...

jackie e' proprio un mito! me lo aveva detto oggi giampy, ma volevo farle i complimenti anche qui. spero che gli arrivano. grazie ivana

Anonimo ha detto...

Grazie infinite a Ivana e a Monica, sono ancora così frastornata e oggi ho iniziato la mia giornata con i vostri complimenti, cosa volere di più?
Ieri ci è proprio mancato il supporto di Andrea e ivana, ci sono proprio mancati loro, tantissimo!
Monica, mi fa un piacere enorme ricevere i tuoi complimenti, ti abbraccio, spero di vederti presto, di sicuro a Colonna!
Grazie, grazie ancora, vi voglio bene!
Jackie

Anonimo ha detto...

Che bella sorpresa.......ma forse ormai non ci si deve più stupire delle continue performance di Jackie. A Colubro, venerdì sera lamentavi che non avevi voglia di correre. Meno male....se no avresti scalato anche il Gran Sasso.
Sei ormai la nostra portacolori e tutti gli orange ne vanno fieri.

Brava.si...è poco,dovremmo coniare un aggettivo più appropriato che racchiuda tutte le qualità che dimostri in corsa, ma soprattutto quelle interiori che ti danno la carica per fare sempre meglio.

Ciao

Alfredo

Anonimo ha detto...

Grazie Alfredo anche a te, il tuo affetto e quello di tutti gli altri, ho ricevuto tramite il Presidente tanti messaggi domenica mentre eravamo a pranzo e ringrazio veramente tutti, mi avete emozionato, mi dà una marcia in più e tanta energia nell'affrontare queste prove;
sono io ad essere orgogliosa di far parte di un gruppo veramente speciale!
Jackie

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea e Ivana, scusatemi se non ho risposto al vostro sms, siete come sempre gentilissimi, ma a Castel del Monte non c'era segnale...non ho finito la gara ma era tutto già previsto dalla 6x1 ora di Rocca Priora,le gambe erano pesanti e i dolori, in discesa soprattutto, hanno fatto il resto comunque 37 km da mettere nel bagagliaio.Gara incantevole per paesaggio e per risultati.....Jackie...non voglio aggiungere altro solo il nome fa paura e la sua foto all'arrivo è uno spettacolo....dopo 51km è sospesa nell'aria Grande!!!!!Anche se il titolo doveva ,come già previsto prima della gara "Tutti pazzi per Jackie"
Teresa...che talento sta ragazza..1° di categoria all'esordio in una ultramaratona.
Mauro 5° di categoria
Gran bella giornata quella del Gran Sasso che rimarrà impressa per sempre nel cuore e nella memoria di tutti noi.
Vi abbraccio Luigi

Anonimo ha detto...

Anche io voglio scusarmi con Andrea e Ivana per non aver risposto all'sms, ma è arrivato lunedì.Grazie di cuore perchè anche se lontani fisicamenmte siete sempre con noi!!!
e grazie anche a Gigi per i complimenti, stavolta me li prendo ,anzi ce li prendiamo tutti, te conmpreso.
Un bacione Teresa

ugo ha detto...

L'importanza di non essere "soli"!
Proviamo a prendere in considerazione il nostro tempo in modo diverso,proviamo a cercare di comprendere se l'immagine che vediamo riflessa nello specchio si trovi veramente al posto giusto e sappia riferirci di una persona che viva di serenità, malgrado gli ovvi compromessi, e di consapevolezza di se stesso.
Se vi identificate in questo stereotipo, domandarsi perchè e trovare immediatamente una spiegazione è abbastanza facile.
Siamo dei fortunati perchè nel compromesso quotidiano viviamo senza compromessi il nostro sport.
Abbiamo avuto non la fortuna ma la sensibilità di capire che attività come la nostra possano essere molto più che semplice "attività fisica".
Correre allora diventa il famoso viaggio in se stessi,diventa coraggio di mettersi in discussione, diventa saper accettare gli insuccessi e progettare rivincita, diventa conoscere se stessi senza l'esigenza di doversi mentire, conoscere i propri limiti per poterli inseguire e poi tentare di superarli, diventa obbligo di affrontare le proprie paure, chiedere a se stessi e sapere che a quello sparo ci sarà la risposta, qualunque essa sia, che useremo per il nostro domani.
Correre è "equilibrio in movimento" forse è "equilibrio in evoluzione" ma spesso questa "Running Evolution" è bloccata, immobilizzata da ciò che dorme in noi stessi, nella nostra incapacità di riconoscere il vincente nella nostra faccia o nella presunzione di esserlo per diritto e quindi senza necessità di verifica. Non nascondiamoci dietro scuse, immobilità è morte e per quella avremo tempo, forse è per questo che preferisco perdere ma comunque provare a vincere.
Getto la maschera, Luigi mi ha fatto tana, è vero, butto lì qualche parola nella attesa che una sensibilità la raccolga, il fatto è che le sensibilità sono milioni anche se molte dormono ancora o in parte. E' vero a qualcuno tendo tranelli che conducono a scelte senza via d'uscita,a qualcuno parlo, con qualcuno no ed aspetto ma qui interviene l'altra parte della corsa, quella che si tende troppo spesso a dimenticare,quella che non è fatta di muscoli ma di Materia Organica che comanda ai muscoli di muoversi e di raggiungere un obbiettivo. La chiamano Mente e sembra ovvio ma non è così per molti, dietro un atleta ce ne è sempre una che ha ben oltre la metà del merito in un traguardo.
La Ultramaratona del Gran Sasso è stata emblematica e preziosa da questo punto di vista, per una volta la prendo in considerazione partendo dalla mia prestazione,un vero disastro, basti pensare che ho fatto la stessa media del Passatore ed era la metà in termini di percorrenza e di difficoltà, al momento la peggiore gara dell'anno, eppure, poche gare come questa mi hanno reso tanto. A questa gara, oltre ai crampi ed ad una non condizione c'erano i veri segreti delle nostre prestazioni, quelli che altri vedono e magari non capiscono, o forse ammirano o benevolmente invidiano,quelle che spingono tutti oltre il proprio naso e che consentono di cercare al di là del proprio limite ,di correre verso ed oltre ciò che non conosciamo o semplicemente di scrivere su quelle nostre pagine bianche qualcosa, che se fossimo stati più attenti a proteggerci da una ipotetica disfatta, non avremmo mai potuto rileggere nei ricordi del nostro diario.
In questo progetto tante persone e non una sono determinanti e protagonisti, un presidente come Fausto che decide, partecipa, anima della sua vitalità anche i deserti, Giampiero, unico al mondo, che riesce a muovere senza muoversi, capace di cogliere dove altri non vedono, le famiglie al seguito della gara o in festa al traguardo, gli occhi di Fulvia che vive di aspettative e di progetti da ultramaratoneta, Teresa a cui non devi dire per costringerla a vivere i propri sogni, Chiara le sue attese ed apprensioni e la sua mano che avevo sempre sognato di stringere ad ogni traguardo, l'ansia mista alla consapevolezza della determinazione di Jackie di vincere, Marco che prima accetta la sfida e poi si domanda perchè, Luigi ed il suo coraggio che accetta con la certezza di scrivere un ricordo incancellabile indipendentemente da tutto,la presenza costante dei pensieri anche di chi non ha potuto esserci ma che avrebbe voluto, Andrea, Ivana , Regina, Alfredo e tanti altri, a Mauro che ha saputo sacrificarsi per Jackie, controllandola e proteggendola dal vento pur sapendo di non fare più gara per se stesso e compromettendo un po’ la sua, infine a me, che come ha detto Giampy, ho finito per fare da comparsa ai campioni veri da predestinato agli allori che ero. Tutto questo non sono gambe ma mente, mente che fa gruppo e poi motivazione e dopo prestazione.
Non è e non può solo essere la personalizzazione di una tabella a far raggiungere certi traguardi. Se c'è una fortuna nella corsa di alcuni rispetto a quella di altri, questa è certamente nell'essere parte di questo meraviglioso gruppo di persone. Tutte queste hanno capito della corsa che si può essere soli nella fatica ma che la differenza può essere grande se a percorrere quelle strade "non si è da soli"! …..Qualcuno direbbe: TU CHE SAI RENDERE QUESTA FATICA UN IMMENSO PIACERE…..

Ivana ha detto...

Caro Ugo, sono assolutamente d'accordo sul fatto che almeno lo sport lo possiamo vivere senza compromessi e questo e' uno dei motivi che mi ha spinta a scegliere di far parte della famiglia Orange. Si perche' e' cosi' che la considero; qui ho trovato, oltre che degli amici, persone che mi hanno saputo motivare, coinvolgendomi in diverse iniziative; persone che mi hanno aiutata a raggiungere piccoli obiettivi per me grandi e impensabili.
Spesso mi capita di pensare di non essere all'altezza della situazione, di non essere in grado di superare una certa prova ma un po' di caparbieta' e il fatto di condividerla con il gruppo mi sprona a dare di piu'.
Per me voi tutti siete da esempio, chi per un motivo chi per un altro, proprio perche' tutti oltre alle gambe ci mettete il cuore e, come dici tu, la mente per migliorare voi stessi e, di riflesso, per migliorare tutto il gruppo. Ed e' per tutti questi motivi che ogni giorno di piu' sono convinta di aver fatto la scelta giusta.

AndreaDeF ha detto...

Sono assolutamente d'accordo anch'io con Ugo e anche se le sue potrebbero sembrare un monito, una critica o una bacchettata per me sono parole che devono essere prese come uno stimolo, un incitamento, una spinta a scendere in strada e correre avendo il coraggio di rimettersi in discussione...

Anonimo ha detto...

Correre dovrebbe essere un piacere per la mente e per il cuore.Mettersi in discussione sempre ,scoprire il mondo interiore che ognuno di noi pensa di avere ma che viene fuori solo quando si sorpassano i propri limiti, divertirsi, gioire dei successi propri e di quelli di altri, trovare la forza di rialzarsi dopo essere caduti, regalare emozioni e condividere con altri le proprie paure e fatiche, accettare critiche e/o consigli da parte di chi sa più di te ,credo sia la chiave per vivere la vita a 360 gradi e per crescere come persona e come atleta.Presenti o assenti conta poco l'importante è crederci e sapere che ce la possiamo fare tutti nessuno escluso.
Teresa

ugo ha detto...

Grazie ancora Ivana ed Andrea,ci avete fatto un regalo che è per sempre e che sarà bello condividere con tutti voi come protagonisti il prossimo anno....in ordine rigorosamente alfabetico naturalmente!!!