mercoledì 4 giugno 2008

RICORDI DELLA VITA

"Se non volete fare il Passatore non andate a vederlo". Così suggeriva Maestro One nel suo racconto di presentazione di una della 100 km più belle del mondo, ma dopo questo indimenticabile weekend passato tra Firenze e Faenza ad assistere, incitare e spronare dei veri e propri eroi, mi permetto di aggiungere un postulato alla frase iniziale: "se non volete fare il Passatore non andate a vederlo, ma chi ama la corsa, chi è attratto dalle sfide epiche ed eroiche chi ama lo sport nel senso più romantico della parola, non può non assistere al Passatore". Già, impossibile perdersi questa gara, che secondo me va intesa come una gara contro i limiti che ognuno ha dentro di se, limiti più mentali che fisici. Gara fatta da ognuno con un motivo diverso. Come avrete capito Sabato 31 Maggio anche io ed Ivana eravamo schierati in Via dei Calzaiuoli in attesa dello sparo che puntuale alle ore 15 ha dato il via alla 100 km del Passatore.
Vi assicuro che l'emozione e la tensione erano a livelli altissimi tanto che al momento dello sparo mi sono lasciato andare in un forte urlo, in parte liberatorio, per incitare tutti i partenti, in particolare i nostri quattro beniamini. Jackie, Marco, Mauro ed Ugo che si sono presentati alla partenza sì tesi ma determinati. In quel momento la gara è iniziata anche per noi, sicuramente meno faticosa ma senz'altro molto impegnativa. Infatti è stato quasi come vivere in simbiosi con loro, cercando di capire ed assecondare ogni loro piccolo movimento, ogni espressione, ogni gesto, mantenendo sempre alto il livello di attenzione, senza però dimenticare di godersi lo spettacolo e di incitare ogni singolo corridore. Le tappe si sono succedute incessantemente, senza nemmeno accorgersene, Borgo San Lorenzo, Passo della Colla, Marradi e Brisighella. A quel punto la stanchezza e la fatica iniziavano a trasparire dallo sguardo di tutti gli atleti ed in particolare dei nostri quattro che però erano sempre più determinati e sicuri di farcela.
Anche noi abbiamo avuto la consapevolezza che l'impresa sarebbe riuscita nel momento in cui abbiamo avuto l'ok per raggiungere la zona d'arrivo.
Finalmente a Faenza!! Stava per iniziare la festa. E così è stato da quando abbiamo visto arrivare Mauro fino al commovente arrivo di Marco, passando per il trionfale finale di gara di Ugo e Jackie.
Devo confessarlo, per ognuno di loro ho avuto attimi di commozione piangendo per la forte emozione. Devo ringraziare Ugo, Jackie, Mauro e Marco per avermi dato la possibilità di assistere a questo bello spettacolo di sport e per avermi dato la consapevolezza che tutto ciò mi resterà scolpito dentro e che lo porterò con me tra i ricordi della vita, come quelle pagine dei libri a cui metti il segno per poterle rileggere di tanto in tanto.


7 commenti:

ugo ha detto...

Dedicato.....
E' cominciato con presupposti totalmente diversi rispetto al passato,gestire una gara come una cento, mascherati tra i partenti da una maglia come se ne vedono tante e ripetere impronte che sono di altri è decisamente più agevole.Non c'è nessuno che ti guarda,non si vivono aspettative per te e non c'è proiezione per ciò che otterrai ma soprattutto non c'è partecipazione.
Sabato 31 Maggio niente sembrava ripetere il passato,non sembrava proprio un film già visto.
L'atmosfera era di quelle serene,come mio solito,ma foriera di eventi fuori della ordinarietà e non avrebbe potuto essere dversamente, perchè tutto è cominciato in modo diverso.
9 mesi di perparazione, Jackie che si iscrive di sua sponte e non si capisce che parte potrà fare, amici che di punto in bianco decidono di far loro quella che consideri la tua sfida esclusiva e che ti preoccupano e che si aspettano di vivere in prima persona ciò è solo tracciato nella loro fantasia dai racconti di altri.La coscienza che il Passatore sotto le 10 ore non è più una passeggiata ma una corsa nel "buio" e poi tante persone,tante menti accese per fare di tutto purchè tutto vada nella giusta direzione. Da una parola ad un messaggio, dai gesti alle iniziative,dai blogger agli accompagnatori commoventi nel loro impegno,tutto è stato preparato per regalarti quella spinta emotiva in più ma anche a consegnarti,inesorabilmente, il proprio "fagottino" di aspettative, prologo di scenari che si percepiscono densi di "gesta leggendarie" o,in alternativa, di "ciclopiche sconfitte".
Nella vita spesso ci si trova in queste condizioni ed in questi casi io scelgo e poi corro veloce.
Già essere lì alla partenza lo considero un privilegio....

Anonimo ha detto...

carissimi Andrea e Ivana, meravigliosi angeli custodi del Passatore, non finirò mai di ringraziarvi per la vostra rassicurante presenza sul percorso, sono ancora sospesa tra sogno e realtà, sto cercando di riordinare le idee per scrivere qualcosa, presto lo farò, vi ho pensato tanto in questi giorni, ho pensato a tutti coloro che erano lì per noi, siete delle persone meravigliose....
Jackie

Ivana ha detto...

Non e' mai stato tanto difficile esprimere le emozioni come in questa occasione. Ci ho provato e ci provo ma ogni volta mi sembra di non riuscire a trasmettere quello che veramente e' stato il Passatore per me. Ogni racconto che leggo mi commuove eppure sono stata solamente spettatrice. Non posso che ringraziare Ugo, Jackie, Mauro e Marco per questa bella opportunita'...

ugo ha detto...

Domani il seguito del racconto ma ..... Regina mi risulta che non fai i compiti!?!

ugo ha detto...

.....Lo considero un privilegio non tanto e non solo per la lucida follia di mettersi in gioco,o per il coraggio di saper rischiare,oppure per la favorevole circostanza di essere riusciti a non "rompersi" durante le fasi di preparazione.
La vera fortuna sta nel comprendere l'importanza e la rilevanza di certi momenti. Ci sono rari eventi in cui tutto sembra essere spropositamente dilatato,più importante, circostanze in cui gioe, dolori, emozioni intense, confluiscono in unico denominatore ed in cui la nostra eta' anagrafica viene messa a confronto con la esigenza di verifica di quanto effettivamente siamo cresciuti,o invecchiati,o di quanto il tempo abbia scalfito il nostro cuore.Verifica per uomini e donne che non cercano risposte in una posizione ma nella gratificazione del tentativo,ricerca di un risultato,qualunque esso sia, ma con il tutto in termini di impegno,vuoti nelle forze ma forti di sapere di aver dato, tutto!
"Sapevo" che sarebbero stati giorni caratterizzati da intensi contrasti emozionali,lo sentivo e domenica sera avrei voluto tornare a casa per avvicinare due cuori che non si separeranno mai anche se uno dei due ha smesso di battere.A lui ed a tutta la mia famiglia, come a tutti i miei affetti, dedico questo Passatore perchè in questo c'è il carattere e l'educazione che ho ereditato.
Ho avuto la fortuna di avere uomini e donne degne di questo nome, che hanno saputo soffrire senza lamentarsi mai, e pur non avendo mai fatto il Passatore,da loro ho imparato ad avere il coraggio di chiedere a se stessi,a non nascondersi dietro scuse, a non farsi sconti di fronte alle proprie responsabilità,a rispettare gli altri rispettando se stessi ed a onorare la propria dignità anche accettando sconfitte,ad applaudire i più forti ma progettando rivincite.
Il mio Passatore di testa passa attraverso questo genere di insegnamenti ma io le chiamerei "eredità" che spostano l'ago della bilancia di tutti verso la soglia dell'ignoto,dell'inimmaginabile. E' sotto questo tetto e da queste famiglie che nascono imprese come quella di Fulvia,di Jackie,di Marco,di Mauro, Teresa o di tanti altri.
E vero,ha ragione Giampy,non guardatemi negli occhi, rischiereste di veder parlare non me ne una mente ma tutte le persone che hanno rappresentato un esempio nella mia vita,rischiereste di sentirle urlare la loro eredità al vostro cuore e di non aver via d'uscita alle vostre recalcitranti richieste di essere importanti per voi stessi.
Il Passatore rende diversi e da quello non si potrà mai più tornare indietro,Il Passatore è un viaggio in noi stessi, il percorso di una strada che ci riguarda molto da vicino e come ho sempre detto, superata "la Colla" non vi consentirà di essere più la stessa persona, ne abbandoniamo una per un'altra che da quel momento in poi apparterrà al passato.
Il caos cittadino o le bellezze artistiche,i colori della della primavera inoltrata delle colline Toscane o la calura spietata,la salita che esalta il prorpio io o che spezza le prorpie ambizioni,il buio che può essere sogno magico,incantato,fatato o incubo terribile, abbraccio spettrale nel quale si alimentano le nostre paure. Infine il traguardo che può essere l'ultimo e liberazione o gioia infinita ed amarezza leggera per un sogno vissuto che sta lì pronto per essere incastonato tra i ricordi per sempre ma anche tra le cose belle che stanno per finire.
Il contrasto, la contrapposizione tra questi elementi è cio che ci permette di vedere diverse cose identiche ,filtrate ,spesso solo dalle nostre paure o dalle nostre insicurezze . Decidere, allora,di capire da quale parte siete probabilmente vi porterà, in calzoncini e maglietta ad attendere a via dei Calzaiuoli, il via alla "vostra corsa".
Non avrò mai sufficienti parole per ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questo Passatore, per tante ragioni questo anno è stato diverso ma averlo letto attraverso i vostri occhi è come averlo vissuto più volte ed è per questo che insieme a molti di voi attenderò lo sparo del XXXVII°!!!

Unknown ha detto...

Ho appena terminato di leggere, tutto di un fiato come spesso succede quando è Ugo a scrivere...nonostante conosca il suo viso mi capita ancora di provare ad immaginare l'aspetto di chi scrive, certo dura solo un attimo ma alcuni dei suoi racconti sono così affascinanti che non c'è immediatezza a collegare Ugo a l'autore...di questo mi rammarico in quanto intuisco di non conoscerlo affatto e sopratutto di perdermi una bella persona ma nella vita non si può avere tutto.Un saluto ad Ugo ovviamente, un saluto a Jackie, Carlo, Regina, Karno, al figlio di Karno, a Giuseppe, Francesco, alla mitica coppia FERRANTE-SERAFINI...A presto. Massimiliano

ugo ha detto...

Ciao Massimiliano,sono tornato ora a casa e solo ora ho letto il tuo commento ed è per questo che non ho risposto prima.
Dicono che per scrivere cose belle basti provare una emozione e poi guardarsi dentro,lei detta e tu trascrivi.Forse è realmente cosi ma non mi preoccupo di scrivere cose gradevoli,la verità è che certe immagini ci colpiscono,ci cambiano e si fissano sui nostri occhi per sempre. Pensa che tristezza, per quanto belle si spengeranno il giorno in cui le dimenticheremo oppure....
Egoismo? forse ma che differenza poterle condiderle, riviverle e rileggerle nei ricordi di altri.
Ho un sogno che parte da Firenze a fine Maggio del prossimo anno....non siamo poi così diversi e non sei ancora arrivato alla Colla, fai tu!!!