venerdì 15 febbraio 2008

SAN VALENTINO

Serata atipica quella di oggi. Il calendario dice che è il 14 Febbraio, San Valentino festa degli innamorati. Noi da novelli sposini avremmo dovuto festeggiare, ma invece il giovedì è giorno di allenamento e così dopo il lavoro siamo tornati a casa, ci siamo cambiati e siamo andati a correre al solito posto, il porto turistico di Ostia.



La temperatura era un po' troppo fresca, ma dopo poco piu di venti minuti di corsa lenta il fastidio del freddo era scomparso; poi mezz'ora di variazioni di velocità (40" di allungo e 1'20" di recupero correndo lentamente) facendo lo slalom tra decine di coppiette che questa sera si sono ricordati di essere innamorati!!
L'allenamento anche stasera è stato particolarmente impegnativo (considerando che ho ripreso ad allenarmi seriamente soltanto da 10 giorni), ma la sensazione che avevo al termine era molto buona. Anche questa sera mi è sembrato di essere sulla giusta strada. Al termine ce ne siamo tornati a casa corricchiando lentamente costeggiando il lungomare. Vi assicuro che la sensazione è stata bellissima, noi, il rumore dei nostri passi ed il rumore del mare.
Buonanotte!

P.S.: Un grosso in bocca al lupo ai nostri amici Regina, Carlo, Filippo, Fabrizio e Daniela (scusatemi se ho dimenticato qualcuno) impegnati Domenica prossima nella Maratona di Valencia.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Ivana e Andrea, vi immagino correre sul lungomare, con il rumore del mare e dei vostri passi a fare da sottofondo, l'atmosfera era sicuramente adatta alla giornata, vi confesso però che San Valentino non l'ho mai festeggiato in vita mia, non mi piacciono granchè queste feste, una cosa che mi ha fatto una gran tenerezza è che in classe di Chiara (fa la terza elementare)tutti i maschietti si sono presentati con qualcosa, tipo Baci Perugina o messaggini per le femmine e allora Chiara mi ha raccontato di vari innamoramenti in corso, su sè stessa però continua a mantenere il segreto, nonostante le mie domande...comunque, è un bel periodo per correre, le giornate sono belle, si stanno allungando e siamo tutti un pò emozionati per le gare che ci attendono, Maratona in primis, io sono abbastanza stanca, il carico degli allenamenti è pesante ma comunque è bello concludere la giornata sapendo che si è fatto quello che si doveva fare, si è affaticati ma sereni, si va a dormire sapendo che stiamo costruendo giorno dopo giorno qualcosa che ci fa stare bene, ci rende migliori e ci regala delle belle soddisfazioni; faccio anch'io un grosso "in bocca al lupo" al gruppo di Valencia,spero che al ritorno ci racconterete la vostra esperienza, un abbraccio a voi, ci vediamo presto, Jackie.

ugo ha detto...

TRIBUTE TO.....
Cara Ivana ,caro Andrea,inutile dire che certe soddisfazioni si ottengono pagando un certo sacrificio e questo vale per coloro che hanno talento come per coloro che non ne hanno o non ne hanno più,non credo che a Baldini abbia regalato tutto la natura.
Questo vale anche per Jackie che di talento ne ha ma forse per la prima volta in vita sua si sta' allenando nel vero rispetto del concetto di allenamento e quindi facendo carico sulla fatica.
Chi ha fatto sport agonistico sa bene cosa significa e se da un lato tutto questo mette alla prova la nostra capacita' mentale di sopportare la fatica,dall'altro ci insegna che spesso i nostri limiti sono nella nostra mente e nella pigrizia che ci spinge a preferire di accontentarsi.
Andare oltre significa scoprire di noi e saper rispondere diversamente alle nostre domande ed insicurezze.
Rispolverare, invece, quegli stantii ricordi del passato,gelosamente custoditi ed oramai logori per essere stati troppo spesso lucidati e richiamati a rinverdire il presente di essenze di gioventu' che non può regalarti il vissuto ma solo lo spirito, è tipico di chi non ha più la volontà di mettersi alla prova,per non deludersi o non deprimersi con un impietoso confronto.
Per un periodo di tempo ho fatto parte di questi con i miei, quasi tutti, personali che appartengono alla preistoria,eppure riscoprire dopo 22 anni il piacere di correre una mezza sotto carico e sotto 1h 28 è stato per me come rivivere una persona che credevo perduta e d'un tratto ho ritrovato la sensazione di calpestare i passi dei tempi dei capelli a milioni.
Se non ci fossero state le foto non avrei avuto conferma che il tempo fosse passato ma per fortuna ci sono e come per i capelli ci sono anche per me e la mia fase "aerea".
Non sara' piu' quella esplosiva di una volta ma per me conta averla ritrovata ed ora ancora di più condividerla.
Ho vissuto le vostre sensazioni nel racconto del lungomare,ho gustato i rumori ed il silenzio poderoso del mare ma ho anche visto due atleti correre vicini nella vita regalarsi momenti e ricordi per sempre come forse non è usuale fare,che sanno percepire tanto quanto rimettersi in discussione in ogni istante, proprio come avete fatto, e senza ipocrisie, recentemete.
Ho anche visto un impavido sfidare e sbeffeggiare i fantasmi del passato accettando nuove sfide ed una giovane e rampante milanese chiedersi fin dove può arrivare, ma in fondo, poi, che differenza c'è tra la vostra corsa e la nostra,le domande sono le stesse,le aspettative pure ed i limiti sono solo nella nostra testa.
Sul Lungomare non eravate soli,le gambe ritmano il tempo ed annunciano:"siete nel bel mezzo del viaggio della vostra vita", e lo strordinario è che questo viaggio lo stiamo facendo e costruendo insieme!!!!
A. & I. &........R.E.

giampytec ha detto...

Dopo la coppia degli Iron man/woman, riesce difficile dirvi qualcosa, posso solo fare un pò di prosa dopo tanta poesia. Più di loro forse posso capire il vostro correre in riva al mare, vi sono cresciuto e ne ho le ossa gonfie d'umidità di quel mare che "runseggia" addosso agli scogli, sulla battigia. Correvamo sempre in silenzio io Mario Evilio Luca Franco e tanti altri, il ritmo non permetteva altrimenti, e ci accompagnava nel nostro respiro profondo quel suono del mare che sembrava dovesse mandarti le onde addosso, solo il vento riusciva a coprire quel suono e a seconda da dove venisse lo avvicinava o allontanava. Quel vento che portava su la sabbia fino in passeggiata e ti faceva entrare negli occhi quei granelli che ti ammazzavano il ritmo perchè correre era impossibile e allora per non perder tempo correvi ad occhi chiusi. Tanto la strada era quella, il solco sulle piastrelle della passeggiata era segnato come la scia di un motoscafo in acqua, potevi sentirne la differenza tra una e l'altra ,capire ad occhi chiusi su quale mattonella stavi appoggiando il piede.
Anche io ho sempre visto S.Valentino come una festa commerciale, mi sono sempre sentito un pò stupido nel festeggiarlo, ho sempre cercato di amare chi ho accanto e la vita stessa ogni giorno, 365 giorni all'anno senza distinzioni. A voi auguro di ritrovarvi così sempre, in qualsiasi giorno dell'anno, mano nella mano a sentire quell'infrangere sugli scogli e quel battito del cuore che non dipende certo dalla corsa..

Ezio ha detto...

In questo blog si vola alto....Un bacione a tutti

Anonimo ha detto...

Caro Giampy, alla nostra poesia è seguita poesia sublime e non prosa, hai una enorme capacità di descrivere le tue emozioni, sembra proprio di vederti, correre in sintonia con il mare....un abbraccio, Giampy, sei grande!
Jackie.