MILANO CITY MARATHON DA DIETRO LE QUINTE...
Questo weekend io e Andrea siamo stati a Milano e nonostante gli innumerevoli impegni prefissati, siamo riusciti a ritagliare del tempo per seguire da vicino la Milano City Marathon.
Sabato pomeriggio un giro al Marathon Village con immancabile salutino all'amico Pizzolato.
Domenica mattina, sveglia all'alba (nemmeno la dovessimo correre noi…) per essere con un pochino di anticipo alla partenza per vivere da vicino il fermento e le emozioni palpabili del pre-gara.
Una delle prime persone che incontriamo a Piazza Castello e' Giorgio Calcaterra che si sta riscaldando con la fidanzata; poi Marcella Mancini che fa stretching vicino a un palo del tram; a seguire l'immancabile Orlando che si sta attrezzando per seguire la corsa e non ultimo per importanza il grande (per gli amici di Radio Deejay) Aldo Rock.
Ore 9,20 lo sparo!
Il popolo dei maratoneti si muove… Che emozione!
Aspettiamo che partano tutti e decidiamo di correre velocemente verso Piazza Duomo per rivederli passare al 5° chilometro. Da corso Vittorio Emanuele vediamo sopraggiungere le moto che ci suggeriscono il loro arrivo… Li vediamo passare e attraversando un vicoletto sbuchiamo dove dovremmo rivederli in corrispondenza del 6° chilometro…. Arriviamo appena in tempo. In testa un gruppetto tra i quali non si riconosce nessun italiano.
Subito dietro un altro gruppetto: c'e' Andriani. Poco dietro Giorgio Calcaterra: non possiamo fare a meno di tifare per lui e glielo facciamo capire incitandolo (VAI GIORGIO!!!).
Tentiamo di rivederli al passaggio del 7° chilometro in Corso Venezia, corriamo veloci ma questa volta sono stati piu' veloci di noi e per un soffio li manchiamo. Ci fermialo a vedere la vera maratona, quella degli oltre 5000. A volte quelli che contano si dimenticano che non avrebbe senso organizzare un evento come quello se non ci fossero loro…
Decidiamo di andarli a vedere al passaggio della mezza maratona ma strada facendo ci accorgiamo che i tempi sono troppo ristretti e spostiamo il nostro obiettivo al 26° chilometro.
Arriviamo con pochi minuti di vantaggio sul loro passaggio. Mentre li aspettiamo ci rendiamo conto che le promesse dell'organizzazione di mantenere a distanza gli automobilisti non e' stata mantenuta, almeno nell'incrocio che ci sta vicino. Da lontano si vedono arrivare i primi e un sacco di auto sono ancora incolonnate e impegnano l'incrocio. I primi devono fare lo slalom tra le auto e quando arriva Calcaterra lo vediamo saggiamente correre sul marciapiede e attraversare l' incrocio controllando a destra e sinistra che non arrivi nessuno. Anche qui il nostro incitamento non puo' mancare e un VAI GIORGIO!!! Si diffonde nell'aria.
Il pensiero va' ai 5000; che situazione troveranno al loro passaggio quando ci sono problemi gia' ora che stanno passando i top runners?
E' proprio un peccato vedere queste scene; mi spiace perche' gli organizzatori ci mettono impegno, ma qualcosa di piu' bisogna fare. Una cosa su tutte, far coincidere la maratona con una delle domeniche ecologiche. Il tracciato poi dovrebbe snodarsi al centro della citta' e non sempre piu' alla periferia come invece sta avvenendo. E poi dovrebbero pubblicizzare molto di piu' l'evento. Su tutta la linea metropolitana non ho visto un manifesto che avvertisse che questa domenica ci sarebbe stata la maratona. Alle fermate degli autobus non un cartello; tutte cose che invece ho visto fare sia a Roma che a Firenze. Certo, anche i milanesi non dimostrano molta cultura per questo sport e di questo me ne vergogno.
Dopo il passaggio al 26°, via di corsa verso l'arrivo all'Arco della Pace. Anche qui appena in tempo… Finalmente un po' di pubblico, un po' di tifo. Dopo 42 chilometri e 195 metri vederli arrivare con un passo cosi' leggero e' impressionante…
Ma noi siamo li' in trepidante attesa,
aspettiamo lui, Giorgio Calcaterra; colui che passa con disinvoltura dalla 100 chilometri degli Etruschi, al 5000 di Ladispoli, alla maratona di Milano. Alla fine si piazzera' al 21° posto, 3° tra gli italiani.
Io lo trovo un personaggio molto positivo; trasmette simpatia e serenita'. All'arrivo, dopo una foto ricordo con Andrea, ringraziandolo lui risponde "Grazie a voi per avermi fatto il tifo!". Che altro dire di lui: un esempio da imitare…
7 commenti:
Caro Andrea.. domanda facile facile chi è quella signora in primo piano nella foto di Orlando mentre si prepara le cuffiette?
Forse due parole due su di lei potresti pure spenderle..o no?
ps: le foto sono bellissime!!
Caro Giampy, troppe sarebbero le persone da dover menzionare quando si parla di maratona... Io ho citato quelle che sento a me piu' vicine per un motivo o per un altro... I commenti tecnici li lascio agli esperti.
Che foto Andrea !!!!
Sorry Ivana , pensavo che la foto l'avesse fatta Andrea, comunque lui non è giustificato, dovrebbe sapere di chi si tratta. Faremo in modo di avvicinare pure questa persona e vedrai che ha molto in comune con Orlando sia come prestigio che come personalità.
Ci vediamo domenica dalle parti vostre..cosa fai di buono per pranzo?
E' proprio brutto il fatto che la gente non sia disposta ad avere un minimo di disagio per una manifestazione invece molto popolare. Non riguarda solo Milano, commenti simili li sento anche da colleghi romani. Credo vada fatto una sempre maggiore opera di sensibilizzazione. Voi però, corri di qua, corri di là vi siete fatti una mezza. Pronta Ivana per quella seria?
ciao
Maria Regina
Alla maratona di roma di tre anni fa' ne ho viste di tutti i colori(gente che voleva forzare con le macchine gli sbarramenti, parolacce a piu' non posso...) ma chi vive a Roma e' semi-giustificato ci sono manifestazioni politiche, sindacali, musicali tutti i giorni e almeno la domenica...sarebbe compito di chi organizza far si che la corsa infastidisca il meno possibile. Ma se abbiamo avuto parolacce anche alla Mezza dei Castelli, e li' si tratta di un ora l'anno, e al Campus di due anni fa' uno e' sceso dalla macchina e ha urlato "vi denuncio per sequestro di persona" perche' era da un quarto d'ora in macchina...non credo che ci sia sensibilizzazione che tenga...nessuno sopporta piu' niente.
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