giovedì 29 novembre 2007

EROI E REGINE DELLA MARATONA DI FIRENZE.



Ancora un post, ancora Firenze, ma come poter dimenticare quei bei momenti vissuti insieme a tante splendide persone? A tal proposito inseriamo delle belle foto che raccontano le emozioni vissute in quei momenti ed un bellissimo racconto di Regina che ancora una volta si conferma tenace e caparbia maratoneta:

"Mi stavo ancora gustando interiormente (bella botta per l’autostima) ed esternamente l’effetto “prima maratona” e avevo cominciato ad inserire alcune sedute un po’ più allegre; mi piacerebbe guadagnare qualche minuto nella velocità dei 10-21 km per non avere sempre la frustrazione dell’“Autoambulanza che ti supera”.
Certo, dopo la maratona di Venezia, mi ero trovata un po’ persa, mentre per la preparazione avevo le tabelle che mi indicavano se facevo il mio dovere o meno, dopo, nessuno mi diceva cosa dovevo fare. Mi sentivo bene ed in forma e Carlo mi aveva convinto a fare un doppio giro del lago dopo due domeniche dalla maratona, pregustandomi la seconda edizione dello stage con Orlando Pizzolato durante l’week-end del 16 Novembre.
Carlo aveva deciso, per impegni, di non replicare l’esperienza stage, io invece ero molto contenta anche perché ci partecipava, oltre a Ivana con il quale condivido la “passione” per Pizzolato, anche Anna Maria con la quale avevo insistito molto. Durante il primo stage mi ero trovata molto bene. Oltre al clima molto amichevole, simpatico e aperto degli “orange”, mi ero sentita “credibile” anche come podista, nonostante la mia lentezza e anche un po’ di pesantezza. Avevo imparato a leggere le tabelle e quindi a fare un lavoro più finalizzato.
Il venerdì sera veniamo a conoscenza che a Firenze, oltre ad Andrea Ivana e Maurizio, avrebbero partecipato anche Alessia e Pier Luigi, quest’ultimo per fare un lungo post maratona di New York, Carlo si è subito entusiasmato e mi ha proposto di partecipare anche noi come Pier Luigi; durante la cena sento Orlando parlare della convenienza nel fare due maratone a distanza di un mese e cercare di convincere Fausto a fare Latina dopo Atene.
Sabato mattina, a iscrizioni on line chiuse, mi ritrovo, a fare la fila alla posta per acquisire i pettorali anche per noi, demandando ad un momento successivo, la scelta se correre tutta la maratona o solo una parte.
Domenica, alla fine dello stage ancora una volta più che soddisfacente, oltre che piacevole, Orlando ci saluta dandoci un arrivederci a Firenze.
Ed eccomi, come altre volte a mettermi nei guai da sola: un’altra maratona da affrontare ma questa volta la testa è ancora vuota. Mi sembra di sfidare la buona sorte che per miracolo mi aveva concesso di ottenere quella medaglia a Venezia . Mi risuona nella mente la voce di Ivo e di Orlando: la maratona è una cosa seria, bisogna affrontarla sempre con timore.
C’è Carlo, molto più convinto a farne solo una parte, l’ultima, partendo dal decimo km, d’altra parte a me dispiace non vederlo superare subito la delusione che ha avuto a Venezia per aver sofferto negli ultimi km.
Io passo la serata di giovedì a visualizzare il percorso su google-map per cercare di entrare di più nella parte, ma sono molto dubbiosa e contrastata, venerdì Carlo decide di percorrerla tutta ma di utilizzare il metodo intervallato: 2,5 km di corsa, un minuto al passo, 2,5 km di corsa ecc..…, Ugo e Pizzolato gli danno i suggerimenti giusti.
Io invece ho il mio appuntamento al “25esimo” con Ivana.
Settimana che precede, con emicrania e levatacce per numerose trasferte, ma il dado è tratto. Sabato dico a mamma solo prima di partire da Treviso che non rientro a Roma ma sto andando a Firenze per fare un’altra maratona. Dopo aver ricevuto il solito “MATTA. DOVE VATU A FAR FADIGA PAR GNENTE” mi promette che seguirà tutta la corsa per televisione.
Sabato sera una piacevole serata; c’è con noi anche Luigi ma non correrà, Francesca la dolce mamma di Alessia che ci aveva accompagnato anche a Venezia, alcuni amici orange e Massimo che scopro farà anche lui la maratona.
Domenica mattina Andrea, Ivana , Carlo ed io siamo pronti per partire. Colazione e via, decidiamo di raggiungere la partenza camminando, non piove ma c’è molta umidità.
Io sono preoccupata e ancora arrabbiata con me stessa; mi sembra di essere fuori posto e di osare con la sorte; Ivana invece trasmette un grande entusiasmo è positività, ci fa le foto e ci fa guardare con i suoi occhi il mondo che ci circonda.
Gli ricordo il nostro appuntamento al 25 esimo: numero o ristoro? Ristoro. Mi raccomando cerca di esserci per me è molto importante.
Siamo in gabbia, Carlo Andrea ed io, incontriamo il cognato di Ugo; un ragazzo vicino a noi indossa la maglietta della maratona di Venezia, ci dice che sta replicando la maratona perché sta preparando il “ passatore”.
Alessia è il pacemaker delle 4,30, decido di non seguirla, non voglio forzare, come target ho 4,37 minuti ma mi predispongo mentalmente ad accettare tutto anche un’eventuale stop anticipato.
Il via, ora sono veramente sola, in mezzo a molte cannotiere colorate, un grande vociare, molti uomini ai lati a fare pipì, penso ad Anna Maria, generalmente infastidita dagli sputi che vediamo durante le corse più brevi, cosa dirà quando faremo insieme la maratona di Roma?
Firenze è sotto di noi, Ugo mi ha detto che sarà una maratona molto bella, ma io sono ancora arrabbiata con me stessa e di conseguenza anche con la città.
Inizia con la discesa, butto giù le braccia come mi è stato insegnato, cerco qualcuno con cui correre, ma mi sorpassano tutti, sono partita da una gabbia più veloce rispetto alla mia di velocità, ho il doppio cardiofrequenzimetro, il doppio i-pod, e doppia razione di “pasticche magiche”.
Palloncini rosa, 4 ore mi superano e poi si allontanano poco a poco, palloncini bianchi del 4,15 mi superano e anche loro si allontanano poco a poco e io freno la mia spinta a seguirli.
Incontro una coppia di signore, sono di Lucca e hanno corso Venezia con il mio stesso tempo, al 12 esimo arriva Alessia con i palloncini blu del 4,30, mi abbraccia, mi fa fare un Hurrà dal gruppo che la segue, è splendida mi viene in mente il pifferaio magico, gli raccomando se vede Ivana di dirgli di aspettarmi, Ivana invece è li al 13ecimo con la sua maglietta rossa a farci le foto, gli raccomando il 25esimo, mi sto preoccupando ho paura di non trovarla e ne ho bisogno psicologicamente.
Passo la mezza, 2,13, 7 minuti in meno di Venezia, speriamo di non essere andata troppo veloce, non vorrei pagarla alla fine .
25esimo!!!!! Non vedo Ivana , c’è un gran casino, tavoli a destra e a sinistra, dov’è,? Ecco la sua maglietta rossa, adesso sono contenta, mancano solo 17 km, per Ivana invece sono un muro, anche lei ha la sua sfida personale.
Mi racconta che ha incontrato gli altri, li ha visti tutti bene, io ho due cardio ma uno si è bloccato dall’inizio, l’altro mi fa vedere dei valori impossibili: 230, 93, 190. Mi sento spiazzata ma per il momento va. Sono sempre arrabbiata con me stessa mi chiedo che ci sto a fare li. Arriviamo vicino al centro, il tifo si anima, è un’altra cosa, mi immagino quello che deve essere New York. C’è un gruppo di americani che utilizza il metodo di “Carlo” che si portano dietro un tifo incredibile. Prima curva, mi sento chiamare “vai Regina” è un collega. altra curva, mi sento di nuovo incitare, “vai Regina” è Ilaria e Orlando con le Figlie. Orlando mi chiede come va gli rispondo O.k., Ivana mi dice che in questo tratto ho accelerato.
Entriamo nel parco delle Cascine, io sto bene, ho solo paura della crisi, non conosco i miei battiti, ogni tanto il cardio mi dice 47, lo interpreto per 147 e penso che va bene. Al rifornimento del 35esimo superiamo Massimo, Ivana gli chiede come va, fa una facciaccia, ma non me la sento di fermarmi, ho paura di non ripartire. Fine del parco, 37esimo decido di anticipare la tecnica IVO, due km per mia madre, 1 per Riccardo, uno per il lavoro, l’ultimo per Carlo; ci saluta Pier Luigi che ha finito e sta tornando in albergo, 40esimo ci raggiunge Andrea, è contento per la sua performance, mi informa che Carlo dovrebbe essere stato sotto le 4 ore, sono contenta, non vedo il segnale del 41esimo, eccolo, ultimo km, camion per la riconsegna delle borse, mi chiama Carlo che si sta cambiando, lo vedo soddisfatto, Ivana sembra freschissima io mi sento un po’ provata, la curva, Luigi mi incita, l’arrivo, il cronometro segna 4,38 minuti, 4,36 reali. Sono soddisfatta, ho gestito la mia gara. Alessia mi abbraccia, è bello trovare sempre lei all’arrivo.
Penso che abbiamo preso la decisione giusta, due maratone o.k. ci possono aiutare in futuro ad accettare anche qualche difficoltà, ma però quanto sono stata inutilmente e stupidamente arrabbiata con me stessa, questa volta ho sorriso poco, perché dentro avevo paura di aver osato troppo.

Be allora alle prossime sfide: la prima mezza per IVANA, la prima maratona per Anna Maria, Maria Grazia e forse anche Rita."


lunedì 26 novembre 2007

PUNTO ESCLAMATIVO !

Punto esclamativo, questa è la risposta a cinque post fa (http://labachecadivillatorlonia.blogspot.com/2007/11/ce-la-faro.html).
Ce l'ho fatta! 3h31'27" nuovo record personale e precedente abbassato di 8 minuti.
E' difficile raccontare e descrivere le sensazioni e le emozioni provate prima durante e dopo i 42km e 195m. Sabato ero un po' nervoso per un piccolo dolorino al tendine di Achille, ma si sa, negli ultimi giorni prima di una maratona vengono fuori tutti i dolori. Teoria confermata anche dal nostro amico Orlando (incontrato all'Expo Marathon) che mi dice di stare tranquillo e fare la mia gara visto che la preparazione era buona. Anche Ugo, durante una piacevole cena che coinvolgeva una trentina di persone (di cui 9 maratoneti sia dell'Atletica Tusculum che della Running Evolution), mi diceva di stare tranquillo prevedendo che avrei chiuso la mia gara abbassando il mio personale dandomi appuntamento l'indomani mattina a Piazzale Michelangiolo.
Domenica mattina, appena sveglio, guardo fuori dalla finestra e gia iniziano i primi dubbi. Come mi vesto? Canotta e pantaloncini o devo aggiungere una maglia sotto la canotta? Uscirò dall'albergo optando per la seconda soluzione, ma, una volta arrivato nella zona spogliatoio mi rendo conto che canotta e pantaloncini saranno piu che sufficienti. Altri dubbi, cosa mangio a colazione? Decido per il pane con la marmellata e thè con moltissimo limone.
Tutto pronto, mi ritrovo a Piazzale Michelangiolo insieme a Regina e Carlo (che si miglioreranno rispettivamente di 10 e 15 minuti rispetto alla loro bellissima prestazione di meno di un mese fa) con il supporto morale di Ivana (che accompagnerà poi Regina dal 25° al 42°, bravissima). Entriamo nelle gabbie e qui ci uniamo a Luigi con il quale ci si incoraggia fino a poco prima della partenza. Il pensiero va anche a Ugo e Jackie che tenteranno (riuscendoci alla grande, complimenti!) di correre piu veloci dei palloncini delle 3h15'; a Maurizio e Massimo (grandi!) che cercheranno di migliorare le loro prestazioni riuscendo ad arrivare con tenacia e caparbietà; e ad Alessia(bravissima come sempre!) che avrà il difficile compito (come al solito brillantemente assolto) di guidare decine e decine di runners che sognano e sperano (affidandosi alla simpaticissima lepre) di abbattere il muro delle 4h30'.
Inizio ad isolarmi per trovare la concentrazione. Partiti!!! subito dopo il via incrocio il mio sguardo con quello di Ivana anche lei emozionata e speranzosa in una mia bella prestazione. Si corre bene, la temperatura è fresca, ma l'umidità è altissima (93%), ne risentirò alla fine. Tutto liscio e regolare al 15°km rivedo con molto piacere Ivana e recupero i palloncini delle 3h30' e decido di seguirli mantenendo il controllo e rimanendo tranquillo. Verso il 36°km iniziano i primi cenni di crampi che si faranno piu intensi poco piu avanti. Mi viene in mente Stefano Baldini il quale racconta che nelle sue gare in presenza dei crampi aumenta il ritmo con allunghi e variazioni di ritmo, ci provo ed effettivamente è così. Torneranno nel momento in cui lasciamo il lung'Arno ed entriamo nel centro, i continui cambi di direzione e il fondo irregolare non mi permettono di fare gli allunghi, ma lo splendido pubblico, che affolla dapprima la splendida Piazza della Signoria poi Piazza Duomo, mi da una grande forza e mi spinge facendomi dimenticare ogni piccolo dolore. E' bellissimo pensare al fatto che centinaia di persone che non ti conoscono, possano fare il tifo per chiunque passi di lì, da brividi . Cerco di mantenere una velocità tale che mi permetterà di arrivare. L'ultimo km è interminabile. Arrivato al 42° capisco che cel'ho fatta, inizio un bell'allungo che si trasforma in un bruciante scatto. Dal pubblico sento la voce di Ugo che mi incita, aumento sempre più. E' finita, alzo le braccia e piango. Ce l'ho fatta!!!

giovedì 22 novembre 2007

GIOVEDI

Oggi è Giovedì e siamo esattamente a metà strada tra due grandi appuntamenti, uno futuro, la Maratona di Firenze ed uno passato, lo stage con Orlando Pizzolato. Penso all'appuntamento futuro con la speranza di riuscire a trascorrerre una bella giornata corsa in modo spensierato, cercando di fare del mio meglio e soprattutto cercando di arrivare alla fine della gara con il sorriso sulle labbra consapevole di aver dato tutto quello che potevo e senza essere infastidito da mal di pancia, crampi e colpi di calore vari che tanto mi hanno perseguitato nei miei due ultimi appuntamenti con la 42 Km. Ripenso all'appuntamento passato con la certezza che sia stato un bel weekend trascorso in compagnia di un grande Campione incontrato per la seconda volta a distanza di sei mesi. Maestro di sport ma anche maestro di vita, sempre pronto a concederti anche cinque minuti del suo tempo per elargire consigli, raccontare aneddoti, svelare piccole curiosità. Passerebbe ore e ore a parlare e a dispensare insegnamenti.Mi è sembrato di rivedere un amico di sempre e riprendere i discorsi interrotti sei mesi prima.
Mi piace allegare a questo post il commento di noi che lui ha lasciato sul suo sito (http://www.orlandopizzolato.com/it/408/Ricordi_Stages_-_Castelli_Romani_(Roma)_(dal_16_al_18_novembre_2007)_-_I_miei_commenti.html):

"Ritornare a Colonna per la seconda volta è stata l’occasione per incontrare nuovamente cari amici: uno stage non è solo un evento tecnico fatto di test, tempi, incontri tecnici, ma inevitabilmente di rapporti umani. Dal primo incontro dello scorso maggio ho portato con me un piacevole ricordo, proprio perché già in quell’occasione avevo avuto l’opportunità di conoscere i componenti del team Running Evolution, una squadra di podisti nella quale la corsa è vissuta certamente con tanta passione ma è anche il pretesto per vivere esperienze divertenti. Inoltre, l’animosità romanesca del gruppo mi ha fatto vivere i momenti d’incontro con particolare simpatia e coinvolgimento.In questo secondo incontro dell’anno il programma tecnico è stato lo stesso della volta precedente, con i test svolti in pista a Rocca Priora e l’allenamento di progressione di ritmo fatto nel circuito che gli amici del Running Evolution mi hanno voluto dedicare.Un mini stage di un week end è certamente una valida opportunità per fare il punto tecnico della situazione sportiva e valutare il potenziale di un atleta, ma come sempre è inevitabilmente troppo breve per sviluppare adeguatamente le problematiche tecniche ad esso correlate.Com’è stato lo scorso maggio, lascio Colonna e la zona dei Castelli Romani con un bel ricordo e già tanta nostalgia. Spero ci possa essere l’occasione per un terzo incontro. Arrivederci quindi a presto."

Orlando

lunedì 19 novembre 2007

SEMPLICEMENTE ORLANDO...

Alla seconda edizione dello Stage con Orlando Pizzolato e' difficile trovare le parole per dire qualcosa che gia' non si sia detto relativamente alla prima.
Orlando e Ilaria si sono confermate le persone stupende, disponibili e competenti che gia' conoscevamo.
Che dire del gruppo? Una parte era lo stesso della scorsa volta e qualcuno di nuovo si e' visto subito interessato ad apprendere qualsiasi consiglio elargito da Orlando, con la consapevolezza che chi ce lo stava dando non era una persona qualunque bensi un campione.
Io vorrei ringraziare tutti, a partire da Orlando che ci ha sempre fatti sentire importanti a prescindere dai nostri risultati. Grazie a Ilaria che oltre a dare il suo apporto nell'elaborazione dei dati raccolti durante i test, ha contribuito a creare, con la sua presenza e quella delle figlie, un clima molto familiare.
E grazie alla Running Evolution che riesce sempre a farci sentire a casa…




sabato 17 novembre 2007

PRIMO COMPLEANNO

Oggi il nostro blog raggiunge un altro importante obiettivo, Venerdì 17 Novembre del 2006 nasceva il blog, spegne la prima candelina. Un grazie a tutti quelli che hanno partecipato.

venerdì 16 novembre 2007

LA REGINA DI VENEZIA

Subito dopo aver letto il bel commento di Jackie al precedente post, ho voluto pubblicare il bellissimo racconto scritto dalla nostra amica Regina all'indomani del bel risultato ottenuto nella Maratona di Venezia.


Venezia la mia prima maratona

Mi avessero detto 4 anni fa, che avrei fatto la maratona e che ne sarei rimasta molto soddisfatta, non ci avrei creduto. Ho cominciato a correre per caso, con il mio Greg, al Vivaro, a fronte di una provocazione di Carlo scocciato per le mie 30 e più sigarette e per la totale “immobilità” motoria.

La data del 28 di ottobre risultava da subito un po’ troppo a ridosso dell’estate e quindi molto difficile da preparare, ma Venezia per me ha un significato particolare: ci ho vissuto per 5 anni nel periodo goliardico dell’università, è vicina a Treviso. Avrei potuto condividerla con i miei fratelli e con la mia stupenda mamma. Ivo ci ha seguito durante tutta la preparazione con i consigli giusti, con sostegno ma anche evidenziandoci i rischi e le difficoltà. Alberto mi ha assicurato la sua presenza e poi venivano Filippo, Alessia e Fabrizio.

Il sabato mattina ci siamo incontrati tutti all’aeroporto, a Treviso, ognuno ha seguito la propria destinazione, io ho passato parte del pomeriggio a mostrare a mamma il percorso al computer, conoscendo bene la zona mi avrebbe potuto seguire mentalmente e stare vicino a me. Le faccio anche vedere il sito con gli auguri alle “ragazze” dai colleghi della Tusculum.
Domenica mattina, che emozione, che ci facevo io in mezzo a tutti quei veterani? Però mi sentivo a casa, molta gente parlava veneto, le società sportive facevano riferimento a posti che conoscevo bene.
Le regole ripetute mentalmente erano:
Partire piano, non farsi trascinare,
Bere poco e spesso, portare le favolose pasticche energetiche.
Trovare possibilmente qualcuno con il mio stesso ritmo.
Se arrivava la crisi ripetersi “mo passa”.
Non guardare il tempo ma il cardiofrequenzimetro, per paura ne ho indossati due.
Sparo, si parte, Carlo mi saluta, ora sono veramente sola, pronta a questa avventura, felice di avere un appuntamento magico al 25° chilometro con Alberto, questo pensiero mi aiuta molto perché mi permette di pormi un obiettivo intermedio.
Affianco quasi subito una coppia di Varese, mi sembra abbiano il mio stesso ritmo, la donna è anche lei alla sua prima maratona, al 6 km ci superano i palloncini del 4,30, mi chiedono se è il mio obiettivo, dico di no, importante è arrivare, mi piacerebbe prima delle 5 ore.
Al decimo vedo che il mio cardio supera i 150, li lascio andare, li ricupero poi e li supero al primo rifornimento.
Corro un po’ da sola, dopo aver salutato mio fratello e mia cognata tra il pubblico.
Dopo un po’ una signora di Asti mi si affianca, è passato molto tempo dalla sua ultima maratona, parliamo poco, ma corriamo affiancate, le racconto del mio importante appuntamento al 25 e un po’ mi invidia.
Per me è una continua emozione, percorro una strada a distanza di molti anni, senza macchine e con un pubblico stupendo, sapendo che mamma mentalmente è vicino a me.
Marghera, gli operai in cassa integrazione, un applauso va a loro, Mestre, Carpenedo, Piazza delle Barche, supero la mezza, ma Carlo mi ha detto che la corsa inizia al 30°.
I due cardio mi mostrano le pulsazioni, ma sbagliando ho bloccato il cronometro, non ho idea su come sta andando il tempo, dal 12° ho il solito dolore alla coscia, ma ho deciso di ignorarlo, prima o poi passerà.
Al 24esimo c’è il ponte della ferrovia; Alberto è lì mi aspetta, si presenta con la mia compagna di viaggio, mi racconta di aver visto Filippo, Ivo e Carlo, stavano bene. Carlo lo ha visto in forma.
Parco San Giuliano, è la parte che mi faceva mentalmente più paura, invece è bellissimo, si vede in lontananza la mia amata Venezia, il simbolo della mia libertà.
Ho paura del caldo, ma la temperatura è O.K.
Cavalcavia, la gente cammina, noi corriamo, siamo Castellani abituati alla salita.
33° inizia una distanza sconosciuta, il ponte della libertà, sono preparata, so che è lungo, me lo hanno detto tutti ma dall’altra parte c’è Venezia
Santa Marta, la dogana, le zattere, la calle dove lavoravo, il bar dove andavo a mangiare il panino a prezzo speciale per residenti; quell’atmosfera che mi ha sempre stregato. Mi sento molto bene e poi affianco a me c’è Alberto, so che se entro in crisi lui mi dirà cosa devo fare.
38° metodo Ivo: un chilometro per Riccardo, uno per Mamma, uno per Carlo, uno per il lavoro, i ponti, la gente che atmosfera, sto correndo senza più trattenermi, ma quanto lungo è il chilometro per Carlo, non è segnato il 41° e quindi lui si ruba il chilometro dedicato al lavoro, non c’è più tempo per il lavoro, sto arrivando, che faccio piango? Ecco gli amici che mi chiamano ed esultano con me, Alberto vicino a me, Alessia, un abbraccio, mi sento doppiamente a casa, e Carlo? Ho percorso il chilometro più lungo per lui e lui non c’è lo cerco consapevole che anche la prossima volta correrò per farmi vedere da lui all’arrivo e mi illuderò di trovarlo lì ad aspettarmi. Ha ragione mamma l’amore è ceco.
Grazie a tutti, Ivana sei la prima che ho chiamato, Alessia il mio primo abbraccio, Maria Grazia un pensiero vicino, Anna Maria con cui insieme abbiamo vissuto i primi 5Km a Ostia, i primi 10, la prima mezza, e spero vivremo la Maratona con la M maiuscola Roma, Filippo, Ivo Andrea, tutti, mamma per aver corso con me, nonna Rosetta per fare sempre il tifo, Riccardo che diceva che non l’avremmo fatta ma che ci ha accompagnato sapendo che per noi era importante.
Grazie Alberto sei una persona stupenda, correre con te mi ha trasmesso una serenità e sicurezza unica.


Per voi è una cosa normale, ma io sono molto felice di aver vissuto la mia prima maratona…

martedì 13 novembre 2007

CE LA FARO' *

Titolo con asterisco finale per questo post, in quanto non so se mettere un bel punto esclamativo, per affermare che ce la farò a finire la prossima Maratona di Firenze con il tempo che mi sono posto come obiettivo; oppure mettere un punto interrogativo che sta ad indicare una speranza, quasi una richiesta a chissà quale oracolo. Sicuramente so che ce la farò a portare a termine l'edizione 24 della Maratona di Firenze. Questa certezza me l'ha data la mia partecipazione alla gara di sabato mattina (10 novembre) alla Tuscania-Tarquinia, gara di 30Km inserita nella manifestazione dell'Ultramaratona degli Etruschi gara di 100Km. Ho avuto delle buone sensazioni e per tutto il percorso, ricco di molti sliscendi più o meno impegnativi, sono riuscito a mantenere un buon ritmo costante (grazie alla regolarità di Alessia) e soprattutto senza difficoltà. Tutto questo mi fa ben sperare in qualcosa di buono.E' stata veramente un bella giornata quella di sabato, trascorsa in posti molto belli e con l'ottima compagnia di Alessia, Jackie, Mauro, Luigi ed Ezio, che si sono comportati tutti benissimo nella gara.






lunedì 5 novembre 2007

DOMENICA

Anche se con un po' di ritardo (mentre scrivo siamo a 5100 visite) vorrei iniziare questo post festeggiando i 5000 accessi al nostro Blog. Sono in ritardo anche perche ho voluto leggere e rileggere il post (I miei eroi) ed i commenti allo stesso. E' bello constatare la partecipazione attiva dei nostri lettori (in aumento anche il loro numero) che con i loro commenti rendono piacevole la lettura di questo diario elettronico rendendolo vivo ed animato. Certo, il numero dei commenti è molto basso rispetto al numero delle visite e mi piacerebbe che i numerosi lettori partecipassero in modo più attivo al blog. Tra questi sono invitati anche quelli che stampano i post per poi commentarli (a volte anche in modo maligno) in piazza. Sarebbe piu divertente conoscere l'opinione di tutti.

Da un punto di vista podistico è stato un weekend tranquillo. Ieri per la prima volta io ed Ivana, accompagnati per l'occasione dai simpaticissimi Elmes e Rita, ci siamo allenati sul lungomare di Ostia, già, perche da una settimana ci siamo trasferiti nella nostra nuova casetta. L'evento clou della giornata era la maratona di New York alla quale prendevano parte dei nostri amici. Ottimi i loro risultati. Noi ci siamo limitati a seguire la gara da casa accontentandoci dei pochi minuti di diretta che la RAI ci ha concesso e sognando di poter un giorno partecipare a questo meraviglioso appuntamento podistico.